inserito da Davide, 28/02/2016 16:42:14
Era il 1999 quando tra le tante mail che arrivavano alla casella di posta indicata sul sito Animatamente, ce ne fu una che mi colpì in modo particolare. Era di una giovane educatrice di un paesino di provincia che ci chiedeva consigli, aiuto, materiale, per far partire, nella sua parrocchia, un piccolo gruppo di giovani adolescenti. Una piccola chiesa, in un piccolo paese, con un parroco anziano ed alcuni ragazzi da contendere alla passione delle moto, del calcetto e della birra.
"Perchè crede di fare del bene a quei ragazzi",
"Eleonora, per te?",
"Vuole dedicarsi agli altri",
"Marco, tu?",
"Vuole insegnare qualcosa",
"Mery?", "Non lo so".
I ragazzi hanno risposto, e rispondono sempre, con semplicità, genuini, originali. Ha risposto anche Mery, "Non lo so", ed è una risposta per un educatore molto più ricca delle altre, perchè Mery ha risposto che forse è timida, che forse ha paura del giudizio degli altri, che forse ancora deve maturare delle certezze, che forse non si fida.
Ma torniamo alla nostra amica educatrice, pioniera nel suo paesino nella creazione di un gruppo di animazione adolescenti. Cosa può darti la forza di spingerti ad agire in questo modo? Raccogliere, chiamare, aggregare, stendere la mano, ascoltare, conoscere, sperimentare il rifiuto, l'errore o un piccolo fallimento. Certamente volere il bene di un altro, dedicarsi a lui, insegnare e comunicare i propri valori e la propria fede, potrebbero essere delle belle motivazioni "ufficiali".
Io credo che si possa iniziare un cammino di animazione e di educazione dei giovani per un motivo solo: per il desiderio d’imparare ad amare.
Si, notate bene “imparare” non “insegnare”. Tutto al contrario, eravamo partiti con una freccia che dall'educatore va verso i ragazzi ed invece ora ci troviamo con una freccia dai ragazzi verso l'educatore.
I ragazzi ci insegnano ad amare. Stiamo parlando della motivazione iniziale, come in quel piccolo paese, dove il gruppo ancora non c'è, dove i ragazzi non si conoscono, dove l'animatrice non sa ancora quanti di loro dopo il percorso di catechesi tradizionale decideranno di aderire a questa iniziativa. Ma lei desidera solo una cosa: amare. E' una ragazza che ha sperimentato l'amore nella sua vita, nella sua famiglia, con i suoi amici e nel suo rapporto con Dio e non può proprio farne a meno, deve sperimentare la sua capacità di amare.
Non mi sembra male come motivazione. Una motivazione che spiega tante cose. Per amare siamo disposti a tutto, qualcuno di noi anche a dare la sua stessa vita per le persone che ama veramente. Volete allora che possa essere un problema il fatto che qualche ragazzo preferisca un giro in moto o che non si sappia da dove partire per formulare una bozza di programma o di attività? ;-)
segue...