inserito da Davide, 28/02/2016 16:44:05
...Non abbiamo davanti un pubblico, uno spettatore pagante, un campo di grano con tanti spaventapasseri. Abbiamo davanti delle persone. In un'età dove i dubbi annegano le certezze.
Ogni ragazzo è una persona, ed ogni persona è complessa. E' una complessità buona, fatta di diversità, di talenti, di storia, di esperienze, ma spesso anche segnata da profonde sofferenze...
Le ferite più grandi che potevi infliggere nelle lore fragili coscienze era anche solo l'insinuazione del dubbio che non ti accorgessi di loro, che fossero come un granello su una spiaggia, che fossero uguali a tanti altri, che non avessi bisogno del loro saluto, della loro idea, del loro respiro.
E quando uno di loro s’isolava, in una bolla costruita ad arte, galleggiando senza far rumore nell'aria della stanza, proprio in quei momenti voleva essere cercato. Nascondersi per essere trovato, con il piacere sottile dell'infantile gioco del nascondino. Trovatemi prima che mi perda non so neanche dove.
E' così. Non abbiamo davanti un pubblico, uno spettatore pagante, un campo di grano con tanti spaventapasseri. Abbiamo davanti delle persone. In un'età dove i dubbi annegano le certezze.
Ogni ragazzo è una persona, ed ogni persona è complessa. E' una complessità buona, fatta di diversità, di talenti, di storia, di esperienze, ma spesso anche segnata da profonde sofferenze. Macchie d'inchiostro indelebile su una carta bianca e delicata. Situazioni familiari difficili e faticose, dove il cuore di un bambino soffre senza poter gridare, dove un'adolescente matura una rabbia che esplode dentro senza fare rumore, lasciando ferite invisibili che sanguinano per anni. E quelle persone sono tutte li, non puoi sceglierle, non puoi tracciare intorno ad ognuno di loro delle linee rette, chiuderle in una scatola ed attaccarci sopra un'etichetta.
Riconoscere le persone. E' una prima necessaria consapevolezza di ogni educatore. Tanti ragazzi, tante persone, tante variabili in una complessità di forme, di azioni e di reazioni. Un mosaico di minuscoli tasselli da costruire giorno dopo giorno prima di avere, se mai l’avrai, una chiara visione del tutto.