inserito da Davide, 02/11/2009 00:41:00
Vi riporto una mail che scrissi alcuni anni fa ad una giovane animatrice che stava facendo "partire" un suo piccolo gruppo di animazione. C'era tanta paura e tanto sconforto di fronte a ragazzi "difficili"...e quando mai? ;-))
Non avrai per caso pensato che ci fossimo dimenticati di voi???
Mi trovo qui per scriverti qualcosa che spero con tutto il cuore possa aiutarvi, anche se solo a sentirci vicini nel nostro servizio...
I ragazzi di oggi sono sicuramente difficili, ma forse non molto diversi da quelli di qualche anno fa (noi compresi...).
I loro desideri, le loro paure, le cose che li fanno star male o gioire, sono spesso solo nascoste dietro ad atteggiamenti o parole che sono scudo del loro giovane, intimo e delicato mondo...Fino a qui penso di non averti detto niente di nuovo, ma aggiungo ora che credere in questo è sicuramente un punto di partenza fondamentale. Avere la certezza che al di la della loro apparente apatia si schiude un mondo pieno di sentimenti, di desideri, di voglia di crescere di confrontarsi, di trovare le persone giuste da amare o dalle quali sentirsi amati...
Partendo da questo presupposto abbiamo cercato anche noi in questi anni, i mezzi ed i tempi migliori per attirare la loro attenzione, per spingerli al "primo passo", per interessarli, per vederli attivi e protagonisti, negli incontri, ma soprattutto nella loro vita.
Con sincerità ti dico che non sempre siamo riusciti in questo, che tanti ragazzi si sono anche allontanati dal nostro gruppo o hanno rifiutato esplicitamente le nostre proposte. Abbiamo comunque la certezza di aver piantato un seme, che forse ora non ha trovato un terreno adatto ma che un giorno potrà ritrovare la forza di crescere.
Veniamo alle cose concrete (almeno spero):
- E' stato importantissimo scoprire e cercare un rapporto personale animatore/ragazzo. Quello che non riescono a dire o a comunicare in gruppo può uscire facilmente in un discorso a "tu per tu". Si instaura un clima di fiducia, di stima e di affetto con i ragazzi che poi si ritrova negli incontri di gruppo.
- Sicuramente stimolanti per i ragazzi sono le proposte teatrali. Dire quello che si fa fatica a dire intorno ad un tavolo attraverso il "gioco della finzione". La possibilità per gli animatori di approfondire vari temi, inserendoli in uno spettacolo che potrebbe essere scritto dai ragazzi stessi. E' sicuramente un altro punto fondamentale, il fatto di farli sentire protagonisti, nel senso buono del termine. Fargli capire che le loro idee, quello che riescono a tirare fuori è bello ed importante...Un palco (anche piccolo) ed un buon lavoro teatrale sono lo strumento ideale. Doversi prendere un impegno con le prove, doverlo portare avanti con costanza, sentire la necessità e la mancanza degli altri ecc. ecc.
- E' stato utile spesso dividere, durante gli incontri, i ragazzi in gruppetti più piccoli. Il gruppo numeroso è sicuramente arricchente ma per certi aspetti dispersivo. Piccoli gruppi offrono a tutti la possibilità di esprimersi, aiutano a vincere la timidezza...Si possono poi mettere insieme verso la fine dell'incontro tutte le cose che sono uscite nei singoli gruppetti. E' importante far variare spesso i ragazzi e magari separare quelli che non si "staccano mai".
E' stato molto interessante alcune volte anche un confronto a "coppie", uno davanti all'altro in riflessioni, domande e risposte di vario tipo....molti ragazzi sono tornati in gruppo entusiasti per aver "scoperto" una persona che pur avendo sempre “visto” mai avevano "capito"...
- Abbiamo notato che negli ultimi anni, i ragazzi sono sempre più "preparati", ti sanno sempre dare le risposte giuste! Il loro problema è che non sanno vivere quello che dicono a parole. Rimane quindi tutto solo un concetto, un discorso, del quale non hanno però mai fatto esperienza. Le esperienze, a seconda dell'età dei ragazzi possono essere di diverso tipo. Noi abbiamo nella parrocchia una casa della carità, nella quale vivono un piccolo gruppo di persone anziane, ed i ragazzi a turno si sono cimentati in lavori di vario tipo all'interno di questa struttura (lavare i piatti, servire a tavola, ma anche semplicemente un dialogo con le "nonne"). Si possono anche proporre esperienze di mensa Caritas o di servizio in Case famiglia (assistenza ed aiuto a bambini piccoli). Tutti questi servizi, fatti magari a gruppetti, aiutano ad uscire da un discorso fatto di "sole parole" ed a scoprire in prima persona la gioia del servizio e a conoscere profondamente l'amico con il quale si condivide questa scelta.
- Penso di non dirvi nulla di nuovo se metto in evidenza che i ragazzi di oggi amano la musica. E' quindi importante approfondire alcuni temi con l'uso di canzoni. Sia testi che trattano argomenti specifici, ma anche l'uso di basi per far si che siano i ragazzi stessi a creare i testi sulla musica di una canzone famosa....in queste occasioni si lasciano facilmente coinvolgere anche se è molto impegnativo guidarli..
In bocca al lupo…
Davide