inserito da Mario.S, 02/04/2010 15:59:00
Dal catechismo dei giovani una sezione molto interessante per approfondire, sotto l'aspetto pastorale, il ruolo ed il rapporto dei giovani nell'ambito della comunità cristiana.
La catechesi per e con gli adolescenti e i giovani ha raggiunto oggi una maggiore consapevolezza e ha ottenuto un suo pieno diritto di cittadinanza nella pastorale della Chiesa. Tale attenzione ai giovani è riconosciuta non soltanto da alcuni "addetti ai lavori" ma anche dalla stessa chiesa italiana: «il compito della trasmissione della fede alle nuove generazioni e della loro educazione a un’integrale esperienza e testimonianza di vita cristiana diventa un’essenziale priorità della pastorale».
La stesura e la pubblicazione dei due testi Io ho scelto voi e Venite e vedrete è uno dei segni, insieme a tante altre iniziative educative, mediante i quali la comunità cristiana esprime l’interesse, l’amore e la «sollecitudine" per i giovani, abbandonando la rischiosa tendenza alla delega, per assumere sempre di più in prima persona il compito di un’attenta e appassionata educazione alla fede.
I giovani, tuttavia, non possono essere considerati semplicemente come oggetto della missione della Chiesa. Essi ne sono anche soggetti attivi, protagonisti dell’evangelizzazione e artefici del rinnovamento sociale, perché la giovinezza «non è solo un periodo della vita corrispondente a un determinato numero di anni, ma è insieme un tempo dato dalla Provvidenza a ogni uomo e dato a lui come compito, durante il quale egli cerca come il giovane del vangelo, la risposta agli interrogativi fondamentali; non solo il senso della vita, ma anche un progetto concreto per iniziare a costruire la vita. Ogni educatore a cominciare dai genitori, nonché ogni pastore, deve conoscere bene tale caratteristica e deve saperla identificare in ogni ragazzo o ragazza. Dico di più, deve amare ciò che è essenziale per la giovinezza».
Se ci si domanda quale relazione di fatto esiste oggi tra la comunità cristiana e gli adolescenti-giovani, ci si accorge che non si può dare una risposta generica e univoca. Si è piuttosto rimandati a una pluralità di situazioni e relazioni.
a) Nell’ambito della comunità cristiana, in positivo sono maturati tre atteggiamenti:
- la passione: la comunità cristiana ha imparato a tessere una relazione positiva con i giovani, non tanto preoccupandosi di conquistarli, ma cercando di ringiovanirsi essa stessa, perché con la sua testimonianza trasparente possa dare ragione al mondo della propria speranza e sappia manifestare un amore appassionato e profondo per la verità;
- la collaborazione: si è allargata l’azione partecipativa e missionaria della parrocchia, oggi particolarmente sensibile alla relazione personale, alla comunicazione, alla condivisione dei compiti, alla partecipazione nelle scelte e alla costante apertura a tutta la chiesa e al mondo,
- la competenza: l’ascolto e la condivisione della cultura e delle domande più vere dei giovani ha aiutato a conoscere più in profondità la realtà giovanile odierna e a mettere in atto cammini graduali di crescita, nel rispetto delle tappe e dei ritmi necessari a tale maturazione.
b) Nell’ambito del rapporto con gli adolescenti e i giovani, in positivo si è arrivati alla consapevolezza di dover assumere un nuovo, accogliente atteggiamento nei confronti dei giovani, facendo proprio «con fiducia e coraggio lo stesso atteggiamento di Gesù di fronte a chi gli pose l’interrogativo vero della vita, della propria vita, piena di bene ma anche di ambiguità: Gesù «fissò lo sguardo su di lui, lo amò» (Mc 10,21)».
Tale positiva consapevolezza trova riscontro in molte comunità cristiane e in molte persone che stanno cercando, in sva-riati modi, di avvicinarsi ai giovani con l’atteggiamento evangelico del Signore Gesù, capace di ascolto e accoglienza, innamo-rato della vita, annunciatore della verità del Padre e liberatore da ogni realtà di morte e di peccato.
c) Ma persistono anche alcune difficoltà nel rapporto Chiesa-giovani. Tra di esse, la tendenza a creare circuiti autonomi, ambienti e spazi privati, chiusure in gruppi o in piccole apparte-nenze dal corto respiro, sembra essere la causa principale della lontananza della comunità dal mondo giovanile. Inoltre, dato che i giovani riflettono in modo forte e mai stabile i cambiamenti in atto nella realtà sociale, non è sempre facile ascoltarli e com-prenderli, poiché questo costringe a mantenersi sempre in contatto con nuove realtà che nascono e a comprendere i limiti e i valori di una cultura in continua trasformazione: evitando atteggiamenti di rifiuto, bisogna cercare di giungere a discernere il vero che queste culture presentano sotto le vesti del nuovo.
Un’altra difficoltà viene dai linguaggi sempre più flessibili e variegati del mondo giovanile, che non sono spesso di facile interpretazione per gli adulti. Nell’ambito dell’azione pastorale, inoltre, si assiste a volte alla difficoltà di saper superare i confini abituali di un incontro coi giovani: vanno esplorati «luoghi, an-che i più impensati, dove i giovani vivono, si ritrovano, danno espressione alla propria originalità».
L’esperienza di catechesi con gli adolescenti e i giovani è una realtà presente nelle nostre parrocchie, ma certamente in misura molto meno consistente di quella che si realizza per le fasce d’età inferiore. Condizioni esterne e interne alla vita dei giovani rendono difficile il passaggio dal cammino di iniziazione cristiana a quello di consolidamento e approfondimento verso la fede adulta.
Non manca, a volte, nelle stesse comunità un certo pessimismo circa l’impegno educativo verso i giovani, arrivando ad essere sguarnite di validi formatori e quindi poco propositive. La pubblicazione dei due volumi del CdG diventa certamente un’occasione favorevole per rilanciare in ogni parrocchia la vo-lontà di offrire ai giovani proposte formative solide ed allettanti, grazie alle quali la catechesi possa rinascere.
La comunità cristiana è chiamata a un cammino di conversione che la renda sempre più «casa accogliente» per gli adolescenti e i giovani, divenendo innanzitutto una testimonianza forte, attuale e coerente del Vangelo. Essa deve poi saper offrire, al suo interno e attorno a sé, un clima di vera fraternità, tradotto in concreti atteggiamenti di attenzione, accoglienza, ascolto e servizio reciproco, nonché di riconciliazione, pace e perdono. È di tale autenticità che le nuove generazioni hanno sete.
I punti di riferimento necessari per progettare la catechesi giovanile sono, assieme ai due volumi del catechismo (che concretizzano per questa fascia d’età le scelte del Rinnovamento della catechesi), gli interventi ufficiali riguardanti la catechesi o la formazione dei giovani contenuti negli Orientamenti pastorali per gli anni ’90 (Evangelizzazione e testimonianza della carità, dicembre 1990) e nella Nota pastorale dei Vescovi a seguito del III Convegno Ecclesiale di Palermo (Con il dono della carità dentro la storia, maggio 1996). Vanno tenuti presenti anche i due itinerari per la formazione dei catechisti e animatori di adolescenti e giovani descritti nella nota dell’Ufficio Catechistico Nazionale La formazione dei catechisti, aprile 1991).
Ciao / Buona Sera
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